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Tour del Monte Rosa – Gressoney-Macugnaga 1º tappa


Il Monte Rosa, la grande montagna ghiacciata che si vede dalla pianura padana, da Milano e da Torino. Definita spesso una parete himalayana, in realtà è la grande montagna delle nostre Alpi, seconda per altezza solo al Monte Bianco, ma visibile nitidamente dalla pianura soprattutto nelle giornate terse estive, quando quella parete bianca contrasta con i colori verde e marrone della pianura e delle zone pedemontane. Monte Rosa o Momboso, dove Rosa non deriva dal colore, bensì da un antico termine patois ròsa, che significa ghiacciaio. Da questa corona di montagne e ghiaccio si aprono sette valli, le svizzere Mattertal e Saastal e le italiane Anzasca, Sesia, Lys, Ayas, Valtournenche. Sono vallate conosciute soprattutto per i loro capoluoghi, famosi per il turismo invernale ed estivo, sono i nomi della leggenda dell’alpinismo, da Zermatt a Saas Fee, da Macugnaga ad Alagna, da Gressoney a Champoluc e Cervinia.

Sono le vallate dei Walser, coloni emigrati dal Vallese, che parlano il tedesco-svizzero e il walliserditsch nelle vallate del nord, l’italiano ed il tisch (con il patois nella Val d’Ayas e nella Valtournenche) nelle valli italiane del sud.

I sentieri che abbiamo percorso in questo viaggio un tempo erano l’unica via di comunicazione e quindi di sopravvivenza, ora sono uno dei terreni di gioco per chi vuol viaggiare con le proprie gambe.

Viaggio intorno al Monte Rosa fu scritto dal padre dell’alpinismo, lo scienziato ginevrino Horace Bénédict de Saussure, alla fine del ‘700.

Quest’anno ho deciso di percorrerlo, circumnavigando questa grande isola glaciale in 5 giorni con altrettante tappe, un omaggio al Monte Rosa, la montagna che mi ha consentito di scoprire le terre alte, il parco giochi in cui ho imparato a camminare, correre e usare lo snowboard.

Insieme a Cristina, occasionale compagnia di un viaggio nato per caso e scommessa dopo una serata in rifugio tra amici, abbiamo percorso questo giro in modo abbastanza veloce ma senza mai perdere di vista l’essenza di visitare, guardare, fotografare, scoprire questi luoghi magici per noi così vicini, ma affascinanti come un viaggio in un altro continente.

Descrizione Itinerario

1a tappa: Gressoney Staffal (1840 m.) – Macugnaga (1320 m.) = 30 km +2550 -3050 m.

Staffal-Col d’Olen (2881 m.) Km 6 dislivello 1050 m. + Col d’Olen-Rifugio Pastore (1575 m.) (Alagna) km 8 -1500+200 m. + Rifugio Pastore-Passo del Turlo (2783 m.)-Macugnaga 16 km +1300-1550 m.)

2° tappa: Macugnaga (1320 m.) – Saas Fee (1772 m.) = 23 km +1600 -1200 m.

(Macugnaga-Monte Moro (2868 m.) 6,5 km +1500 m. + Monte Moro-Saas Fee 16,5 km +100 -1200 m.)

3° tappa Saas Fee (1772 m.) – Herbrigghen (1262 m.) = 25 km +700 -1200 m.

(Saas Fee-Grachen (1619 m.) 19 km +700 m. -900 m. + Grachen-Herbrigghen = 6 km -300 m.)

4° tappa Herbriggen (1262 m.) – Colle del Teodulo (3317 m.) = 24 km +1900 m.

(Herbriggen-Zermatt (1616 m.) 14 km +200 m. + Zermatt-Colle del Teodulo 10 km +1700 m.)

5° tappa Colle del Teodulo (3317 m.) – Gressoney Staffal (1840 m.) = 27 km +900 -2250 m.

(Colle del Teodulo-Colle Cime Bianche (2982 m.)-Val d’Ayas (1689 m.) 16 km +300 -1400 m. + Val d’Ayas-Staffal 11 Km +600 -850 m.)

Totale km 129 Totale dislivello +/-7350 metri

Per iniziare il TMR da Gressoney Staffal, dall’autostrada Torino-Aosta uscire a Pont Saint Martin, quindi risalire la valle del Lys, superare Gressoney La Trinitè e parcheggiare al termine della strada, in località Staffal.

Riferimenti Utili

Carta escursionistica Tour del Monte Rosa – Matterhorn 1:50000 Edizione IG IVRN Contiene tutti i riferimenti necessari e sufficienti per affrontare il Tour del Monte Rosa

www.tmr-matterhorn.ch

Attrezzatura: Normale attrezzatura e abbigliamento da escursionismo, scarpe da trail o pedule, zaino con l’occorrente per una settimana, basta il saccolenzuolo per dormire, perchè si trovano alberghi, dormitori o rifugi.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.